La leggenda vivente del bonsai: Armando dal Col.
Nel video di bonsai express dell'agosto 2013, il Maestro racconta a Stefano e Claudio la sua vita da pioniere del bonsai italiano.
Inizia nel 1963 con un pesco acquistato in vivaio.
Nel 1968 leggendo un libro di Kenji Murata, sente per la prima volta la parola "Bonsai" scoprendo che la sua passione è un arte antica in oriente.
Nel 1968 leggendo un libro di Kenji Murata, sente per la prima volta la parola "Bonsai" scoprendo che la sua passione è un arte antica in oriente.
La natura e la sperimentazione sono stati i suoi maestri.
Spiegherà la tecnica della biodinamica applicata ai bonsai, l'innesto di corteccia vecchia, l' iniezione di fitostimolanti per il "risveglio" di gemme dormienti e la tecnica per realizzare un tanuki.
Parlerà dell'utilizzo di un terriccio autoprodotto, e di altri substrati fuori dagli schemi rispetto a quelli di uso comune tra i bonsaisti.
Racconterà la storia di due piante : il "faggio patriarca", primo classificato al concorso internazionale indetto dalla National Bonsai Association nel 1986, e del pino mugo "La danza del cobra".
Dirà il suo pensiero sul bonsai moderno in Italia: i lati negativi della competizione e della voglia di emergere a tutti i costi e i lati positivi, come il bonsai praticato a diversi livelli alla stregua di qualsiasi altra arte. Alla fine del video si congederà recitando una breve poesia da lui composta:
"..E' bello sentire il vento addolcito dai fiori di verdi pascoli,
e come foglie dal vento mi lascio cullare,
sgusciandomi dal mio essere materiale,
per recarmi ad un appuntamento nell'azzurro.
Armando Dal Col
Vediamolo nel video di Stefano:
Vediamolo nel video di Stefano:
ARMANDO DAL COL
Ha attribuito un nome giapponese al suo giardino: “SEI WA BONSAI EN”, letteralmente,Giardino Bonsai della Serenità.
Nel Gennaio del 1998, trasferitosi definitivamente da Belluno a Tarzo, il Giardino è ora chiamato “Giardino Museo Bonsai della Serenità” com’era nelle sue aspirazioni.
Tarzo, suo paese natale, si trova in collina ed è circondato dalla valle incantata dei Laghi di Revine e dagli stupendi vigneti del Prosecco DOC, ed è situato nella Marca Trevigiana e precisamente ad Ovest fra Vittorio Veneto e Conegliano.
Da vero pioniere, ha iniziato la sua passione per gli alberi in miniatura nella lontana primavera del 1963 dopo essersi trasferito da LONGARONE a Belluno iniziando con un pesco da frutto.
Il destino l’ha così salvato dall’immane catastrofe del VAJONT avvenuta il 9 Ottobre dello stesso anno, le cui acque avevano cancellato il paese di Longarone insieme ai suoi genitori, ad una sorella e ad un nipotino.
Il suo approccio con il Bonsai era dovuto probabilmente al suo DNA per il suo carattere romantico; da ragazzo, infatti, gli piaceva ammirare gli alberi fioriti in primavera, ed allungando un braccio vedeva l’albero proiettarsi sul palmo della sua mano.
E fu così che gli nacque l’idea di creare un albero in miniatura che potesse vivere in una ciotola.
Ha attinto le sue conoscenze dalla natura che lo circonda, la Natura, infatti, è stata il suo vero Maestro. All’epoca ignorava l’esistenza del Bonsai che apprese, casualmente, tre anni dopo, leggendo un articolo riguardo alla prima Euroflora del 1966 che si tiene a Genova ogni cinque anni. In quella prima grande occasione ci furono dei giapponesi che esposero degli “Alberi in miniatura coltivati nei vasi”, ma non geneticamente tali, bensì creati artisticamente dall’uomo!
Armando non ebbe l’opportunità di vedere dal vivo tali opere, ma le vide illustrate in una rivista nella quale, l’articolista, “spese” alcuni commenti non proprio positivi nei confronti degli alberi in miniatura, costretti a vivere “sacrificati” in un piccolo vaso e per queste restrizioni rimanevano nani per mancanza di spazio.
E’ inutile dire che Armando rimase affascinato da queste notizie e lo spronarono a saperne di più per poter approfondire l’argomento; ma purtroppo non trovò nessuno che ne sapesse qualcosa. Carico comunque di entusiasmo, si recò presso il vivaio della Forestale di Belluno parlando con il responsabile, il quale rimase affascinato dalle semplici spiegazioni cariche di adrenalina di Armando, e ben volentieri gli diede 2-300 piantine di specie diverse destinate alla forestazione. –E, a distanza di 45 anni, molte di quelle “insignificanti” piantine sono diventate degli splendidi Bonsai-.
Fortunatamente, aveva un amico rappresentante di libri che collaborava con l’Edagricole di Bologna, e così ebbe l’opportunità di avere in anteprima il mitico ed unico libricino intitolato “BONSAI PRATICO PER PRINCIPIANTI” scritto dal maestro giapponese Kenji Murata, tradotto dal testo inglese da Gabriella Ciaffi e pubblicato nel 1968 dall’EDAGRICOLE.
Queste notizie essenziali descritte nel manuale diedero nuovo impulso alla passione di Armando.
La sua prima esposizione di Bonsai e Suiseki la fece nel 1975, a Belluno, la sua città adottata, riscuotendo molta curiosità fra i visitatori coinvolgendo altre persone.
Dopo alcuni anni con un gruppo di amici-allievi fondò nel Gennaio del 1984 il BONSAI CLUB BELLUNO, il primo club del Triveneto costituito legalmente, di cui ebbe conservato la carica di Presidente fino al dicembre 1997, dandone le dimissioni a causa del suo trasferimento in un’altra provincia. Affidò così la guida del Club ai suoi amici ed allievi nuovi soci.
Ha contribuito notevolmente alla diffusione del Bonsai e dell’affine arte-filosofia del Suiseki, di cui è stato il promotore in Italia, così come nelle Filippine dove conoscerà e ha sposato sua moglie Haina, divenuta discepola appassionata e silenziosa, dotata di talento e di un intenso amore per la natura.
Molto noto nel mondo del Bonsai, ha ricevuto numerosi primi premi e medaglie d’oro alle più importanti esposizioni di Bonsai.
Nel 1982 la Nippon Bonsai Association (N.B.A.) gli dedica una pagina sulla rivista ufficiale del Giappone “BONSAI SHUNJU” per la creazione del suo famoso Faggio “Patriarca”, il Bonsai destinato a diventare famoso in tutto il mondo.
Nel 1986 in occasione del concorso internazionale di Bonsai promosso dall’Associazione giapponese, è stato ripresentato nella nuova veste, e la N. B. A. gli rilascia ufficialmente uno speciale diploma di istruttore meritevole per il suo sempre più famoso Faggio “Patriarca”, classificatosi al primo posto in campo
internazionale.
Nel 1995 un suo Suiseki è stato selezionato fra i migliori al “THIRD ASIA-PACIFIC BONSAI AND SUISEKI CONVENTION AND EXIBITION” a Singapore, e pubblicato nel lussuoso catalogo.
Ha partecipato a seminari e dimostrazioni dei più famosi maestri di Bonsai esistenti al mondo, ai principali Congressi, compreso il primo mondiale tenutosi in Giappone nel 1989 organizzato dalla N. B. A., la quale aveva proiettato –fra le varie manifestazioni collaterali- i migliori Bonsai del concorso internazionale dei dieci anni appena conclusisi.
Il Faggio“Patriarca” di Armando Dal Col è stato più volte decantato durante la proiezione, considerato il più prestigioso Bonsai del mondo Occidentale.
Nei suoi numerosi viaggi ha incontrato diversi personaggi dell’arte Bonsai visitando le loro collezioni e importanti giardini; ed oltre a quelli giapponesi, ha visitato quelli della Repubblica Popolare Cinese, di Hong Kong, nell’isola di Formosa, nelle Filippine, di Seul, ect.
Nel 1992, in Cina, è stato insignito di un nome d’arte cinese in segno di onorificenza: “Lu Jing-Li Yishujia”.
Fa parte del team di BONSAITALIA e del Corpo Istruttori U.B.I. .
Collabora con suoi articoli sulle riviste del settore sia nazionali che internazionali e, i suoi libri hanno avuto un notevole successo.
In Giappone, dopo una pausa di alcuni anni, la Nippon Bonsai Association ha ripreso il Concorso Internazionale del “WORLD BONSAI CONTEST”, e sin dal 2000 ogni anno un suo Bonsai e della moglie Haina entrano fra i cento finalisti, classificandosi fra i primi posti. AL WBFF WORLD BONSAI CONTEST 2004 e 2006, il suo Bonsai di Pino mugo e il Glicine della moglie Haina hanno ricevuto lo speciale riconoscimento di ONORATA MENZIONE DI MERITO classificandosi al 4° e 5° posto.
Nel 2003 ha ricevuto la “TARGA ORO UBI” dell’UNIONE BONSAISTI ITALIANI per il contributo dato allo sviluppo del Bonsai in Italia nei suoi 40 anni d’esperienza con il Bonsai.
La sua esperienza sul Bonsai lo ha visto protagonista anchenelle vesti di giudice internazionale “On line”, e nel 2009 dovendo selezionare dieci Bonsai finalisti dal primo al decimo posto secondo il proprio giudizio personale, ha avuto la bella soddisfazione di essersi classificato al primo posto come giudice fra i 150 giudici da tutto il mondo, ognuno dei quali aveva il compito di giudicare i Bonsai a concorso selezionandone dieci come proprio giudizio personale classificandoli dal 1° al 10° posto, e questo naturalmente all’insaputa del giudizio incrociato degli altri giudici.
Anche questa è stata una notevole esperienza per Armando Dal Col.
Riconoscimenti:
Stefano Frisoni - Istruttore IBS
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